Bollo auto storiche: altro smacco del Governo

Il bollo su veicoli storici, introdotto dalla Legge di Stabilità di tre anni fa, sta continuando a provocare danni in un settore importante. Ricordiamo che, i proprietari di auto e moto ventennali, ovvero con età compresa tra i 20 e i 29 anni, sono costretti ad ottemperare al pagamento della tassa, inesistente fino a fine 2014. Successivamente, l’allora Governo Renzi, decise di “toccare” il settore storico dei veicoli, provocando grossi problemi specialmente ai proprietari di questi mezzi e agli artigiani che si ritrovano, ormai, con una grossa gatta da pelare.

Sempre più appassionati, infatti, preferiscono vendere all’estero la propria auto, la propria moto “ventennale” a causa delle spese, esose soprattutto in questo periodo di crisi economica che sta attanagliando il Bel paese. A risentire di questo trend negativo, così, sono, come detto poc’anzi, gli artigiani, i tappezzieri che si ritrovano a dover chiudere bottega per mancanza di lavoro. Una conseguenza di un provvedimento approvato senza pensare minimamente a queste persone che, nel corso degli anni, si sono resi protagonisti di sacrifici per mantenere un veicolo storico.

L’attualità, tuttavia, impone una seria riflessione, anche alla luce degli ultimi avvenimenti che devono far pensare. Se in Toscana, ad esempio, il pagamento della tassa è stato posticipato di due mesi, in Sicilia la situazione è addirittura più difficile. Forse non tutti sanno che, lo scorso 2 febbraio, il Consiglio dei ministri, ha impugnato la legge della regione isolana “Assestamento del bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018. Variazioni al bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018” per un motivo ben preciso.

Come scrive testualmente blogsicilia.it ”alla norma siciliana, il Consiglio dei Ministri contesta la norma riguardante la tassa automobilistica che contrasta con le disposizioni generali dell’ordinamento tributario, violando varie disposizioni della Costituzione: l’art. 117, secondo comma, lett. e), e l’art. 119 sotto il profilo dell’equilibrio di bilancio, nonché il principio buon andamento della PA di cui all’art. 97 della Costituzione”. In poche parole, non ci sarà nessuna diminuzione della somma da pagare per la tassa automobilistica. Nemmeno sulle ventennali.

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