Bollo auto: un’altra mazzata in arrivo dal 2018

Un’altra mazzata starebbe per abbattersi sugli automobilisti residenti in Italia. La questione riguarda sempre il bollo auto, da sempre oggetto di discussione giornaliera. Nessun aumento in vista, ma l’emendamento presentato dal Pd, deve far riflettere tutti.

In soldoni: la variante di legge prevede, che, dal 2018, chi non è in regola con il pagamento del bollo auto, non potrà revisionare il proprio mezzo presso le officine preposte o presso la Motorizzazione. Infatti, quest’ultime avranno l’obbligo di controllare lo “stato” dell’auto, riscontrando l’effettivo pagamento della tassa menzionata poc’anzi. Inoltre, i veicoli non dovranno essere in stato di “Non Fermo Amministrativo”, altrimenti anche in questo caso niente revisione.

In caso di problemi, così, il proprietario, per revisionare la propria auto, dovrà saldare i pagamenti mancanti del bollo auto e mettersi in regola al 100%. Un emendamento che sta provocando polemiche a non finire, come spiega Lino Ricchiuti, presidente nazionale del movimento politico “Popolo Partite Iva” che, a “Il Giornale” non le ha mandate a dire: “Tale emendamento era stato già bocciato a novembre, dopo una nostra forte e vibrante protesta, ricevendo il parere negativo del relatore al disegno di legge di Bilancio. Le due tasse hanno natura diversa: mentre il bollo è una tassa di proprietà, la revisione è una tassa di circolazione senza la quale non si può circolare. È una misura superficiale, offensiva e soprattutto vessatoria, dà per scontato la volontarietà dell’automobilista di non aver adempiuto al pagamento del bollo auto o di altre imposte che ne abbiano determinato il fermo amministrativo. Chi non ha pagato è perché non poteva pagare, non certo perché lo ha fatto di proposito” -chiosa Ricchiuti, difendendo chi, magari, non ha ottemperato al pagamento per problemi economici. “Gli evasori, contro i quali siamo schierati sempre e comunque, sono da ricercare in altri ambiti”.

Lo stesso presidente nazionale del movimento politico “Popolo Partite Iva”, si schiera a difesa di quei lavoratori che ogni giorno lavorano duramente per non far mancare niente alla loro famiglia e a chi si ritrova disoccupato da un momento all’altro: “Gente comune che si alza alle 4 del mattino per iniziare la loro quotidiana attività lavorativa e che riesce a portare a casa a malapena i soldi per mangiare. Parliamo di persone che magari hanno perso il posto di lavoro a causa della crisi e che avevano contratto un mutuo per la casa o un piccolo finanziamento per l’acquisto di piccoli beni. Si dimenticano delle migliaia di piccoli imprenditori che si sono suicidati a causa della pesante mano del fisco?”.

“Molti cercheranno la via del suicidio – dichiara ancora Ricchiuti – perché avranno perso fiducia in se stessi e si sentiranno inutili e falliti; perderanno ogni contatto affettivo con la propria famiglia. Uno Stato degno di tale nome aiuta i cittadini cercando di venir loro incontro”.

Infine, non manca la differenza con gli altri Paesi europei: “Vogliamo ricordare che in Francia, il costo del bollo auto si dimezza al 5° anno di possesso del mezzo sino ad azzerarsi al compimento del 10° anno? Ma intanto lo Stato ancora una volta sta per voltare le spalle ai suoi cittadini”.