Un Tipo a Torino

Sapete quando volete raggiungere un obiettivo e ci riuscite? All’inizio tutto sembra difficile, poi col passare del tempo la tranquillità, mista all’ansia, si impossessa di te stesso senza nessuna occasione di sfuggire a tale sensazione. Bene, il sottoscritto, il 3 dicembre 2015 ha provato queste emozioni (mi piace chiamarle così per tanti motivi). A dir la verità, la felicità, quella intervallata da pensieri positivi, ma del tutto nuovi, aveva fatto capolino appena la mail mi avvisava dell’avvenuta conferma di una bellissima esperienza. I bloggers, per chi non lo sapesse, sono quegli elementi che, molte volte, vengono invitati dalle aziende per provare un determinato prodotto, di testare un’auto e tanto altro. Io, da novello esperto di motori, sono stato invitato a toccare e guidare per la prima volta la Fiat Tipo. Una vettura storica, sotto ogni punto di vista, molto famosa in Italia e nel mondo capace di farmi tornare indietro nel tempo.

FelicitAnsia

Così, con l’entusiasmo simile al bambino che riceve per la prima volta il suo giocattolo preferito, ho preso l’aereo per Torino alle 8 del mattino. Si parte dalla Calabria, dall’aeroporto di Lamezia Terme, dove la temperatura, anche a dicembre, segna un +12 gradi con il sole che fa capolino nelle nuvole bianche come la panna montata. Sull’aereo, tuttavia, con le cuffiette attaccate alle orecchie, ascoltavo il motivetto “I’m not rich” dei The King’s (presente nello spot Fiat Tipo) per allentare una certa tensione positiva. Eh si: chi l’ha detto che la tensione deve per forza essere negativa? Esiste anche quella in grado di risvegliare in te sensazioni straordinarie e di dimenticare l’atterraggio, non troppo morbido, dell’aereo.

Torino? Storica e affascinante

Arrivato all’aeroporto di Caselle trovo un’auto, con annesso autista, che mi attende nemmeno fossi il Presidente della Repubblica. Un breve giro per le vie di Torino e poi subito in hotel, anche perché le ore di distanza dall’evento si accorciano sempre più. Il capoluogo del Piemonte, per chi non lo conosce, rappresenta quella grande città in grado di farti captare sensazioni contrastanti. C’è chi si aspetta una realtà fredda (e non parlo certamente dell’aspetto climatico) a causa di preconcetti ideati in passato, ma non è assolutamente così. Torino è bella da vedere, calma, ma allo stesso tempo “vivace” per alcuni aspetti. La movida non c’entra niente, ci sono alcune sfumature di Turin che si legano perfettamente alla storia. Le strade e le piazze hanno quel tocco di nostalgia per le varie denominazioni, che vanno da Garibaldi a Vittorio Veneto, passando per Piazza San Carlo dove si trova il bellissimo monumento dedicato al Principe del Piemonte, Emanuele Filiberto. Tralasciando l’aspetto puramente leggendario, ho notato anche come la fretta sia all’ordine del giorno per ogni persona che sbarca metropoli famosa in tutto il mondo. La Mole Antonelliana, abbinata alla chiese presenti in centro, fa la differenza per la sua grandezza e quella forma che guarda tutti dall’alto. Purtroppo, per mancanza di tempo, ho ammirato solo pochi monumenti, ma ci tornerò per rimediare. Promesso.

Stile, Museo e Tipo

Così arriva sera, nella quale il sottoscritto partecipa per la prima volta a un evento di questo calibro. Nel bellissimo Centro Stile Fiat viene presentata la nuova Tipo. Non è la classica presentazione. I motivi? Anzitutto me ne accorgo dalla location, alternativa e familiare allo stesso tempo. Accanto all’auto, in bella mostra, è posizionato un “finto” camino come quelli che vediamo solo in determinate occasioni. Poi, per uno che fino a poco tempo fa si era occupato solo di calcio, vedere dirigenti come Antonella Bruno, Head FCA Emea, Alberto Dilillo, Fiat Design Center EMEA e Giovanni Boreanaz, ingegnere dell’azienda italiana, è stata una grossa sorpresa. In quei frangenti provavo le stesse emozioni di un ragazzino di 4 anni, accompagnato per la prima volta alle giostre. Un misto tra incredulità e convinzione che, a parole, non è facile spiegare. La serata, comunque, si conclude con una cena e con una partita a calcio balilla tra me e gli altri bloggers presenti. Si va a letto presto, anche perché la mattinata successiva c’è un luogo bello da visitare e un’auto da testare. Il 4 dicembre, ultima giornata di questa breve esperienza, inizia con una buona e abbondante colazione in albergo, prima della visita al Museo Nazionale dell’Auto. Un luogo di un certo fascino che ripercorre la storia dell’Italia e del mondo, abbinata alla creazioni di vetture. Entrati nello storico museo si può ammirare di tutto: dalla produzione della prima auto, alla storica 500 che, accanto alla Mole Antonelliana, “guarda” Torino dall’alto. E ancora: il Carro di Cugnot, la Citroen 11 CV, le Ferrari 500 F2, la Fiat 520, la rivoluzione industriale in Italia, la prima Alfa Romeo Giulietta Sprint, i concept delle auto, i vari piloti Ferrari con le rispettive monoposto e tanto altro ancora fino alle creazioni dei giorni nostri. Una visita davvero consigliata, anche dopo la ristrutturazione architettonica del 2011, che fa venire nostalgia a chi ha le vetture nelle vene. E poi, se nel 2013, il noto quotidiano inglese The Times ha inserito il MAUTO tra i migliori 50 migliori musei del mondo, valorizzandone l’impostazione educativa e scientifica, il resto vien da sé. Ma la storia, tuttavia, è importante, ma fino a un certo punto. Il presente si chiama Fiat Tipo ed è giusto rendere omaggio a un’auto che sta facendo bene in commercio. Meglio non ammorbavi con le caratteristiche di una vettura comoda da guidare e da portare a casa anche per il suo prezzo. Personalmente mi sono trovato bene e la consiglio a chi ha soprattutto una famiglia. Forse sarò di parte, ma guidare per le strade di Giaveno e nel traffico di Torino è stato divertente. Di tutto questo ve ne accorgerete anche da un filmato.

https://www.youtube.com/watch?v=l1EU517b4jE