Auto elettriche, mercato in aumento, ma senza incentivi non sfondano

Se vi dicessimo che il mercato auto in giugno ha fatto segnare un + 123% saremmo sconvolti dalla marea di vetture vendute. Se vi diciamo che il mercato auto elettriche nello stesso mese del 2018 ha fatto effettivamente segnare una crescita di oltre il 100 % quasi non ci fate caso. E’ la triste realtà che ci troviamo di fronte analizzando seriamente i dati di vendita delle auto in Italia. Nel mese di giugno 2018 il mercato nazionale è calato del 7,3 %, mentre le auto elettriche sono passate dalle 195 unità di giugno 2017 alle 440 di giugno 2018. Bazzecole in confronto alle oltre 175 mila unità consegnate.

Stiamo affermando che solo lo 0,3 % delle vetture vendute sono auto elettriche. Una decisa sconfitta se pensiamo a quanto se ne parla in giro ed a quanto stanno investendo le varie case automobilistiche per lanciare l’elettrificazione di massa. Visti i dati attuali, le pretese di arrivare a quote di mercato attorno al 20-30 % entro 5 o 6 anni sembrano davvero irrealizzabili. Ma quali sono le cause e cosa si potrebbe fare per far davvero crescere la quota di mercato delle auto elettriche? Innanzitutto ci deve essere una diminuzione dei costi. Guardando oggi le auto elettriche presenti in listino delle varie case ecco il panorama dei prezzi. Le utilitarie a batteria costano tra i 23.000 euro ed i 30 mila euro. La Renault Zoe è la piccola elettrica più economica con un prezzo base di 23.000 euro.

The Audi e-tron prototype in Geneva

Per una Volkswagen Up! servono oltre 28.000 euro, per la Smart Forfour oltre 24.000 euro e per il trio Citroen C-Zero, Mitrubishi i-MiEV e Peugeot iOn servono tra i 28 ed i 30 mila euro. Parliamo in tutti i casi degli allestimenti base. I prezzi delle utilitarie elettriche sono almeno doppi rispetto alle versioni a benzina. La differenza cala leggermente se parliamo di berline a 2 volumi. La Nissan Leaf parte dai 33.000 euro, la Volkswagen Golf a batteria costa 40.000 euro e la Hyundai Ioniq viene attorno ai 37.700 euro. Stiamo parlando comunque di cifre alte per vetture con le quali si comincia a pensare di fare strada. Un conto sono le auto elettriche utilitarie con le quali indicativamente non si dovrebbe fare molta strada, ma con le berline se pensiamo di fare lunghi viaggi dobbiamo pensare a dove fermarci per ricaricare le batterie. Altri discorsi si possono fare con le grandi auto elettriche.

Grazie alle maggiori dimensioni queste vetture permettono di avere un pacco batterie più capiente. L’autonomia di auto elettriche come Tesla Model S e Model X o Jaguar I-Pace raggiunge e supera anche i 500 km. I prezzi però salgono a cifre che superano i 70-80 mila euro sino a superare i 150 mila euro per le versioni più equipaggiate. Spendendo tanto quindi si può avere un’auto che permette di viaggiare senza particolari pensieri. Dovrebbero esserci incentivi statali che facciano realmente partire il mercato delle auto elettriche. Se comprando una piccola vettura elettrica si potesse detrarre il 50% del suo valore le vendite sarebbero ben diverse.

Dopo tutto ci sono incentivi per l’acquisto di elettrodomestici ed edifici ad alta efficienza energetica, perchè non farlo anche per le auto? Poi bisogna cambiare il sistema elettrico nazionale e le decisioni delle amministrazioni pubbliche. Almeno sulle nuove abitazioni si dovrebbe già pensare ad installare obbligatoriamente una quantità di pannelli fotovoltaici ed un apparato di ricarica elettrica (magari con batteria d’accumulo) destinato alle auto. Se così fosse si potrebbe pensare alla vera svolta elettrica avendo tutto il sistema di alimentazione predisposto in casa.

Inoltre le amministrazioni dovrebbero pensare alle ricariche in città: per ogni 10 nuovi posti auto almeno la metà dovrebbero avere una postazione di ricarica a fianco. Ed infine anche le reti viarie: progettarle con punti di ricarica ogni tot km nelle aree di sosta darebbe vita ad una rete nazionale per non rimanere mai “scarichi”. Vedremo nei prossimi anni come evolveranno le politiche energetiche nazionali.