Autovelox, è uno degli strumenti più temuti al mondo. Quando si è in viaggio per lavoro o semplicemente per rilassarsi e staccare la spina, non si fa attenzione al piede sul pedale.
Spesso succede, che si accelera senza rispettare i limiti di velocità, sembra andare bene perché ci si accorge in tempo dell’autovelox montato sul ciglio della strada e si rallenta bruscamente.
In realtà, all’autovelox non sfugge nulla, dopo qualche tempo, anche questione di mesi, la multa arriva ed è anche salata. Adesso il problema non sarà soltanto la velocità, ma anche il rumore emesso dal proprio mezzo.
Autovelox del suono, la novità in Francia
In Francia è stata presa una decisione grazie alla quale il Paese, iniziando da Parigi dirà presto addio anche all’inquinamento acustico. In giro per le strade parigine sono stati installati degli autovelox del suono, che sono stati ribattezzati dai giornalisti autorumox.
Si tratta di radar, che grazie a dei sensori misurano e decifrano i decibel emessi dalle auto e dalle moto di passaggio. Questi, vedono la traccia sonora generata al passaggio dei mezzi. Se i guidatori non stanno rispettando i parametri stabilisti, ricevono una multa direttamente a casa e sono costretti a pagare più di €135.
Ecco quando arriveranno i nuovi autovelox e le dichiarazioni del sindaco di Parigi in merito alla questione
Gli autovelox nuovi a Roma saranno presenti a partire dal 2023, si inizierà da Parigi e poi si passerà alla regione circostante. Sono stati testati per 3 anni, adesso anche loro entrano a far parte del Codice della Strada. Per cui bisogna stare doppiamente attenti.
Ovviamente la questione, ha già sollevato non poche polemiche. Per questo motivo, Davide Belliard, vicesindaco della capitale francese, ha invitato la popolazione a non vedere i nuovi autovelox come un modo per rubare denaro agli automobilisti. Anzi, si tratta di una nuova conquista di civiltà, perché gli esperti hanno calcolato che i rumori diminuiscono la speranza della vita dei parigini di almeno nove mesi.
Uno studio condotto recentemente in Danimarca, è riuscito a dimostrare che chi vive vicino a strade trafficate o ferrovie, si ammala precocemente e rischia la demenza, ovvero l’alterazione delle funzioni cognitive che poi piano piano nel tempo diventa morbo di Alzheimer.