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Blocco Diesel Euro 6 e colonnine di ricarica elettrica: le novità

L’alta pressione di questo ultimo periodo ha fatto schizzare alle stelle i livelli di inquinamento dell’aria in molte città italiane. La decisione presa dalla sindaca Raggi a Roma è davvero drastica. Blocco delle vetture diesel fino ad Euro 6 nella ZTL “Fascia Verde” stop dalle ore 7.30 alle 10.30 e dalle ore 16.30 alle 20.30. Insomma nessuna auto a gasolio potrà circolare. L’ordinanza rimarrà in vigore sino a nuova comunicazione. Il blocco del traffico nella Capitale riguarda anche ciclomotori e motoveicoli Euro 0 ed Euro 1, autoveicoli Benzina Euro 2.

Sempre per lo stesso motivo a Milano dal 1 ottobre  è vietato l’accesso nell’Area B dal lunedì al venerdì (festivi esclusi), dalle 7.30 alle 19.30, alle automobili ed ai veicoli commerciali a benzina Euro 0, ai diesel Euro 0, 1, 2,3 e 4, ai motocicli Euro 0 ed ai mezzi pesanti oltre 12 metri di lunghezza. Non migliore la situazione a Torino dove il blocco del traffico coinvolge alle 7 alle 20, tutti i veicoli a benzina Euro 1 e diesel fino ad Euro 5 compresi quelli immatricolati dopo l’1 gennaio 2013.

Insomma il blocco del traffico sta diventando sempre più restrittivo. E’ davvero il momento di pensare di sostituire la propria auto, specie per chi viaggia con veicoli a gasolio fino ad Euro 5 compreso. Il futuro ormai è l’elettrico. Lo hanno deciso le Case automobilistiche dopo lo scandalo Dieselgate, lo pretende l’Europa. Piaccia o no (non ci esprimiamo in altro modo, ndr) questa è la via maestra imposta negli anni a venire ei cittadini europei.

Nessuno si è posto per ora il problema di come viene prodotta l’energia elettrica che alimenta le auto a batteria. L’importante è che le emissioni delle nuove vetture siano basse, altrimenti le istituzioni ricorreranno al blocco del traffico. Dal 2021 l’UE ha fissato il limite medio di emissioni di CO2 delle auto a 95 g/km. Oltre a questa soglia  i costruttori dovranno pagare una sanzione per ogni esemplare venduto.

Ad oggi la soglia è di 130 g/km. Il taglio deve dunque essere drastico metterà in seria difficoltà il futuro dei propulsori termici tradizionali, specie di quelli a gasolio.

AUTO ELETTRICHE, CONVENGONO? DOVE RICARICARLE?

Ad oggi acquistare un’auto elettrica vuol dire spendere almeno un 30 % in più rispetto ai pari modelli a propulsore termico. Anche con gli incentivi difficilmente si pareggia il conto. Il guadagno si ha poi nell’utilizzo della vettura. Ecco un esempio:

  • Auto a gasolio: 15 km/litro di consumi medi; 1,5 €/litro di prezzo alla pompa, per una percorrenza di 15.000 km annui, fanno 1.500 € di spesa;
  • Auto elettrica: 130 Wh/km come consumo medio; 0,30 €/kWh come costo dell’energia, per una percorrenza di 15.000 km annui, fanno 585 € di spesa;

Insomma il vantaggio è vicino ai 1.000 € più la comodità di poter circolare ovunque e di non essere minimamente toccati dal blocco del traffico. Rimane un problema, dove ricaricare l’auto elettrica? Ad oggi in Europa vi sono circa 185.000 colonnine di ricarica. Ne occorreranno altri 3 milioni nei prossimi 10 anni con investimenti di almeno 20 miliardi di euro fino al 2030. Chi si accollerà la spesa? Gli stati membri a suon di tasse sui contribuenti? I privati? Le Case auto?

Adottare una colonnina di ricarica a casa propria può essere un’ottima soluzione. I costi non sono proibitivi, bisogna solo fare i conti con la potenza erogata dalla rete per evitare fastidiosi black-out nella rete domestica. Ad oggi una wall box o home station, dispositivo connesso alla rete domestica tramite contatore costa tra i 1.200 ed i 1.800 € installazione compresa. Un buon cavo di ricarica costa al massimo 300 €. Insomma con 2.000 € si può avere la propria postazione di ricarica.

Come primo passo bisogna poi aumentare la potenza erogata. I 3 kW standard sono spesso insufficienti. Meglio optare per 5 o addirittura 7 kW (aumentano così i costi in bolletta). La ricarica di una batteria da 40 kWh in rete da 3kW richiede circa 12 ore. Le ore si abbassano ad 8 optando per i 5 kW. A conti fatti per fare il pieno ad una vettura elettrica occorre lasciarla in carica tutta la notte. Nessun problema se la casa è vostra, attenzione ai condomini. La richiesta sarà da portare in riunione di condominio.  La delibera, per l’approvazione, necessiterà del consenso di 501 millesimi su 1000 e della maggioranza in numero dei condomini

Le colonnine pubbliche sono solitamente da 22 kW e permettono quindi di avere 40 kWh in circa 2 ore. Diversa la soluzione se abbiamo a disposizione colonnine super potenti (es. le Tesla supercharger) che in pochi minuti sono in grado di garantire un “pieno” di corrente.

Le colonnine standard utilizzano un connettore di Tipo 2 (anche detto Mennekes) in corrente alternata (AC).  Basta in ogni caso munirsi di adattatore o di cavo appropriato. Insomma la via verso la mobilità elettrica è ormai aperta, il blocco alla circolazione di modelli sempre più recenti farà convertire anche i più scettici.

Redazione Motori.news