Bollo auto storiche: nel contratto di governo non ci sono proposte per abolirlo

Brutta sorpresa per tutti gli appassionati di veicoli storici alle prese con la questione bollo auto. Una questione annosa sotto tutti i punti di vista che ha riservato polemiche a non finire, a cominciare da fine 2014, anno nel quale è stata eliminata l’esenzione per le cosiddette “ventennali”, ovvero quei mezzi con età compresa tra i 20 e i 29 anni di età.

Se l’allora governo Renzi aveva provveduto ad uccidere il settore storico motoristico italiano, quello targato M5S-Lega si sta rendendo protagonista di decisioni alquanto discutibili.

Infatti, come si evince dal “Contratto del cambiamento”, le novità per gli automobilisti sono tante, ma non riguarderanno le auto storiche. Nel documento non c’è traccia di provvedimenti da prendere per ripristinare le agevolazioni sulle ventennali, ma, ad esempio, si trovano idee atte a far circolare più auto ibride possibili (a discapito dei mezzi a benzina o diesel) o a far diminuire il prezzo dei carburanti.

Tutto giusto, ma il neo ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, è informato dell’importanza che riveste il settore storico dell’auto? Sa come centinaia di appassionati stanno firmando, anche in queste ore, una petizione per eliminare il bollo e tamponare l’emergenza demolizione/vendita di mezzi datati? Sa della perdita di lavoro di migliaia di artigiani del settore? Ai posteri l’ardua sentenza, ma se il presente è questo…