Dal disastro Ferrari al podio di Norris: i Top&Flop del GP di Imola

Si conclude il Gran Premio dell’Emilia Romagna, prima delle due gare in Italia della stagione 2022 di Formula 1, in cui la Ferrari non ha certamente brillato. Come ogni lunedì, non possono non mancare le analisi sui migliori e i peggiori.

Lando Norris McLaren
Lando Norris-Motori.News

Rivedere l’invasione di pista dei tifosi al termine del GP dell’Emilia Romagna è certamente una bellissima immagine dopo due anni di gare a porte chiuse in Italia a causa della pandemia.

Nell’arco di questi tre giorni, circa 200mila spettatori si sono recati all’impianto dedicato ad Enzo Ferrari e a suo figlio Dino per ammirare la vittoria del campione del mondo in carica Max Verstappen. Una doppietta da parte del team Red Bull suggellata dal secondo posto di Sergio Perez. Oltre al duo di Milton Keynes, anche altri protagonisti hanno ottenuto risultati sorprendenti, mentre per alcuni Imola è un passo falso dopo un promettente inizio.

L’opportunismo di Lando e la rinascita di Aston

Avendo già analizzando il grande successo di Red Bull, ampiamente i migliori del Gran Premio, è giusto dare delle righe di merito ad altri autori di una grande gara. Il primo, su tutti, è Lando Norris: la McLaren, dopo un disastroso GP in Bahrain, è in crescita e le speranze di ritornare sul podio giorno dopo giorno stavano aumentando. Nemmeno Zak Brown, tipo molto ottimista, avrebbe previsto un piazzamento così importante già in questo inizio di campionato da parte di uno dei due piloti.

Il ragazzino di casa Woking ha costituito il suo capolavoro già dal terzo posto in qualifica, che poi è diventato quinto dopo la Sprint Race. Consapevole di non avere un mezzo eguale a Red Bull e Ferrari, Norris è paziente e razionale, prosegue con il suo ritmo per consolidare la sua piazza. Il ritiro di Sainz e il pasticcio di Leclerc sono un assist per lui che regala un sorriso a McLaren e continua il suo rapporto speciale con l’Italia: tre podi nelle ultime tre gare nella Penisola. Quest’ultima, però, deve ritrovare un Daniel Ricciardo nuovamente in crisi. Mai più giusta è la frase di Vanzini dopo l’ennesimo pit stop: “Oggi Ricciardo ha deciso di lavorare per Pirelli”.

 E’ stato giustamente criticato in questo avvio di anno, ma oggi Aston Martin merita certamente degli elogi. Le condizioni mutevoli sembrano essere ideali al funzionamento della limitata AMR22. Un risultato ottimizzato anche dalla presenza di Sebastian Vettel: il quattro volte campione del mondo ha un altro guizzo da ingegnere e aiuta il team nella strategia nel passaggio dalle gomme intermedie alle slick.

Una scelta determinante che gli ha consentito l’ottavo posto finale. I quattro punti si associano anche al decimo posto del suo compagno di squadra Lance Stroll, che si dimostra bravo nella pioggia. Un bottino importante per la scuderia di Lawrence Stroll che pare si sia pacato dopo aver instaurato un “regime del terrore” all’interno del box dopo il pessimo avvio.

Ferrari, obiettivo gestire la pressione

Mattia Binotto ha ripetuto diverse volte in questo inizio di stagione di aspettare con entusiasmo il Gran Premio ad Imola, con l’obiettivo di fare un buon risultato davanti al proprio pubblico.

Aspettative che si sono subito frantumate dalla qualifiche del venerdì, ad appannaggio di Red Bull a cui è andata anche la Sprint Race. E’ solo l’inizio del dramma Ferrari che, nell’apertura della gara domenicale, deve rinunciare a Carlos Sainz. Lo Smooth Operator è tamponato da un irruento Daniel Ricciardo: tanta sfortuna per lo spagnolo che, curiosità, ha completato un giro in due gare.

Il figlio del due volte campione del mondo di rally, però, è stato autore di una partenza lenta al pari di Charles Leclerc. Il monegasco ha pattinato tantissimo e, per buona parte della gara, è stato al pari o più lento rispetto ai due tori di Milton Keynes. Doveva essere una gara di gestione per il leader del campionato, il cui compito era quello di ottimizzare il risultato quando non si è i migliori.

Ferrari Imola
Un weekend frustrante per Ferrari-Motori.News

Purtroppo, si annota l’immaturità del classe ’97: al giro 54, Charles entra troppo aggressivo alla Variante Alta e perde il controllo della F1-75 numero 16. Bravo a non spegnere il motore e riprendere l’andatura, ma il podio è ormai andato. Quantomeno è riuscito ad arrivare sesto e racimolare qualche punticino in vista dell’appuntamento di Miami.

Non solo dal lato piloti che la Ferrari deve rialzarsi. Anche dal punto di vista delle strategie e del cambio di gomme, la prova dell’equipe del Cavallino è stata insufficiente. Il passaggio alle slick è forse arrivato troppo in ritardo, visto che già da due giri Ricciardo girava due secondi più veloce rispetto alla concorrenza. Anche il cambio gomme è stato molto lento: chissà se con una scelta anticipata, almeno il secondo posto poteva essere conquistato.