Ducati, medita: è una tattica-boomerang che allontana il Mondiale MotoGP

Ducati con otto piloti competitivi in MotoGP. Una scelta però che si sta rivelando letale per le ambizioni iridate. 

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Ducati, siete in troppi? – MotoriNews

Per la stagione MotoGP 2022 l’attenzione era puntata su due ragazzi in particolare. Il campione in carica Fabio Quartararo da una parte, dall’altra Pecco Bagnaia, alfiere di punta di una folta truppa Ducati. Mentre il primo, dopo le prime gare sottotono, si è rialzato prontamente e ha iniziato a difendere l’iride con autorità, non si può dire lo stesso del secondo. Troppi errori per Bagnaia, qualcun altro ha preso le redini della squadra di Borgo Panigale e la tattica di ‘famiglia’ non sta pagando. Otto battagliere Rosse che rendono i GP interessanti, ma che si stanno anche soffiando punti a vicenda…

Ducati aggressiva, ma…

Che la Desmosedici sia diventata la moto migliore nella categoria MotoGP è ormai fuori discussione. Un mezzo che si sta adattando agevolmente a tanti differenti stili di guida. Gli otto ragazzi in rosso sono tutti diversi tra loro, eppure tutti egualmente competitivi, anche i due rookie appena arrivati in top class. Ed è proprio questo il grosso problema di casa Ducati, ce lo dice la prima parte di stagione. La forza delle otto moto in pista si sta trasformando in un boomerang che ha allontanato nuovamente la possibilità di conquistare quell’iride piloti atteso dal 2007. Troppi piloti veloci senza il bomber di riferimento. O meglio, chi avrebbe dovuto esserlo non ha risposto alle grandi aspettative risposte in lui… E ci deve pensare il veterano, il 32enne Johann Zarco, a salvare il bilancio di una Ducati ricca di giovani arrembanti, il cui maggior difetto però è la costanza.

Tattica letale

Tra l’altro, il pilota che Borgo Panigale non ha nemmeno considerato per la seconda sella nel team factory. L’esperto francese ci ha scherzato su, ma è innegabile un pizzico di rammarico visto il lavoro fondamentale che sta svolgendo. Guardando più ampiamente però alla situazione, a metà campionato Ducati conta su ben sei piloti su otto in grado di salire sul podio. Dimostrazione di forza, ma letale per chi punta all’iride. Problema che invece non si sta ponendo in casa Yamaha, che ha in Quartararo l’unico pilota competitivo. Un one-man-show rischioso, ma che si sta rivelando vincente rispetto ad un’armata Ducati competitiva, ma nel segno del “ognuno per sé”. E da ciò che traspare, la situazione non è destinata a cambiare dopo la pausa estiva del Motomondiale…