Lascia il prestigioso lavoro in banca e si trasferisce in una roulotte: il motivo

Ha lasciato il suo lavoro sicuro in banca ed è andato a vivere in una roulotte. Vediamo perché quest’uomo ha fatto una tale scelta.

vecchia roulotte
vecchia roulotte – Motori.news

Se incontrassimo una persona adesso e ci dicesse che vuole fare una cosa del genere, diremmo: “Tu sei completamente pazzo!”.

Licenziarsi dalla banca per lavorare nei campi e vendere la casa per vivere in roulotte. Questo è l’inizio della storia di oggi. Se le storie più interessanti spesso si nascondono, questa promette bene.

Vive da solo in una roulotte da 4 anni e mezzo

Si chiama Gabriele e fa il viticoltore da 4 anni e mezzo. Vive in una fantastica roulotte, che considera la sua reggia, poiché è molto comoda.

Roulotte tra i campi
Roulotte tra i campi – Motori.news

È alto quasi due metri, ma per lui non è un problema la sua bassa dimora. Nella veicolo c’è la zona giorno, la zona cucina, il bagno e, ovviamente, la stanza da letto con vista sulla vallata. D’altronde, non è il primo a fare tutto ciò: un ragazzo svedese ha trasformato la sua roulotte dell’88 in un appartamento lussuoso.

Nel terreno circostante Gabriele ha piantato 22.000 piante di viti e 600 ulivi, tutto da solo.

“È stata una mia scelta, dopo tante altre”, ha dichiarato. “Però la cosa che è meravigliosa qui è che mi alzo la mattina, magari alle 4 o alle 5, che non è bellissimo, e vengo a lavorare. E incontro degli animali liberi, che non sono di nessuno”.

“Ci sono conigli, volpi, istrici, falchi. Ho l’impressione che mi percepiscano come un animale”, ha puntualizzato Gabriele.

La storia di Gabriele

Gabriele è originario di Treviglio, vicino a Bergamo, e ho fatto molti lavori nella sua vita, fra cui 11 anni in banca.

“L’ho fatto perché era un lavoro sicuro”, ha affermato. “È quello che tutti cercavano, ma non mi è mai piaciuto, questa è la verità. E più che altro le soddisfazioni erano fuori dal lavoro, che mi serviva solo per pagare il mutuo”.

Quando andò a vivere da solo, aveva solo 22 anni. Poi divenne rappresentante sindacale. Allora la direzione gli chiese di andare in filiale.

“Sicuramente mi ha condizionato il fatto che tanti mi dicevano cosa volevo fare data la mia giovane età, rinfacciandomi quasi il fatto di avere un lavoro sicuro e di aver comprato casa.

Invece si sentiva imprigionato. Quindi iniziò a fare il volontario per un’associazione che si chiamava Mato Grosso, con piccole missioni in Africa e a Caracas.

Quell’esperienza lo segnò a tal punto che prese un’aspettativa di 3 mesi dal suo lavoro in banca che divenne, invece, di 7 anni.

La banca, ovviamente, lo licenziò, e Gabriele approfittò di questa situazione per vivere come voleva: libero e in mezzo alle piante da lui coltivate.

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