Sfiga: le 10 canzoni da non ascoltare in auto

Parlare di sfiga per alcuni significa parlare di niente, per i più scaramantici, invece, evitarla è un vero e proprio stile di vita, soprattutto con un altro venerdì 17 in arrivo. Nella musica ci sono delle leggende sulla sfiga, alle quali aggiungiamo dei testi non troppo adatti a chi ama ascoltarla in macchina.

Prima di cominciare, ci terremmo a premettere che l’articolo è stato scritto in chiave ironica e così vorremmo che fosse letto.

Vaffanculo – Marco Masini

Nel 1991, prima di togliersi la vita, un ragazzo lasciò scritto su un biglietto “vado via con la voce dell’unico amico che mi ha capito” (Masini, ndr). Il povero Marco Masini, da sempre vicino ai giovani, venne risucchiato in un vortice di critiche – un giornale titolò “Ascolta Masini e s’ammazza” – e si guadagnò la nomea di uccello del malaugurio. Abbiamo scelto il pezzo che Masini pubblicò per reagire a questo periodo difficile, ma, a meno che non sia strettamente necessario, evitate di ascoltarlo in macchina.

Tears In Heaven – Eric Clapton

Più o meno tutti avrete visto Final Destination, quel film in cui la morte insegue chi l’ha evitata in modo beffardo; Eric Clapton, nel 1990, cedette il suo posto su un elicottero al chitarrista Stevie Ray Vaughan. Poco dopo il velivolo si schiantò, provocando la morte dell’equipaggio.

I Know It’s Over – Jeff Buckley

Jeff Buckley, per molti “quello di Hallelujah”, per altri una delle voci più belle del secolo scorso. La sfortuna di un testamento musicale che possiamo definire ‘scarso’ non è assolutamente paragonabile a quella avuta da Jeff la sera del 29 maggio 1997, quando decise di fare un bagno nel Wolf River per poi essere risucchiato da un battello che stava navigando lungo il fiume.

Whole Lotta Love – Led Zeppelin

Indovinate cosa stava canticchiando Jeff Buckley durante il suo ultimo bagno?

Jealous Guy – John Lennon

Fedez, in una sua canzone, dice “Voglio la fama dei Beatles, ma non i fan di John Lennon”; tutti, infatti, sanno che John venne ucciso da un suo fan che non condivideva le scelte che il cantante fece dopo l’addio ai Beatles.

Almeno tu nell’universo – Mia Martini

Un’altra tragedia: nel 1995 venne trovata morta nel suo appartamento a causa dell’assunzione di alcuni farmaci in dosi troppo elevate. Qualche anno prima le venne affibbiato, senza alcun motivo, il titolo di iettatrice; ecco un episodio raccontato dalla stessa cantante: “la delusione più cocente me la diede Gianni Boncompagni, un amico per l’appunto. Una volta fui ospite a Discoring, lui era il regista. Appena entrai in studio sentii Boncompagni che diceva alla troupe: ragazzi attenti, da adesso può succedere di tutto, salteranno i microfoni, ci sarà un black out.”

Last Christmas – Wham!

Non proprio uno stinco di santo, ma la vita con lui è stata particolarmente crudele. Dopo “Careless Whisper”, “Last Christmas”, è sicuramente il brano più conosciuto di George Michael (dei Wham!, in questo caso); ed ecco che George ci lascia proprio il 25 dicembre del 2016.

Ci sarà – Raige

“Un altro angelo attaccato all’asfalto…”, questo l’inizio del brano del rapper di Torino. Vi consigliamo quindi, dopo aver sentito il pezzo, di preferire, almeno al volante, ascolti diversi.

La ballata di Renzo – Rino Gaetano

Pensate di sognare la vostra morte e poi di morire esattamente allo stesso modo. Rino Gaetano riuscì a scrivere una canzone, inedita per molti anni, che raccontava esattamente il modo in cui sarebbe morto 11 anni dopo. A dir poco inquietante.

Crossroads – Robert Johnson

Pare che Robert Johnson, nato nel 1911 senza particolare doti artistiche, abbia ottenuto delle capacità fuori dal comune dopo un patto col diavolo, incontrato all’incrocio tra le Highway 61 e 49 a Clarksdale. Il bluesman morì a soli 27 anni, all’improvviso. Se volete evitare incontri spiacevoli, state alla larga da questo brano e dagli incroci.