Luca Marini, perché la Ducati va forte con tutti i piloti

Luca Marini esalta la facilità di guida della Ducati Desmosedici, ma al comando c’è la Yamaha di Fabio Quartararo…

Luca Marini (Ansa)
Luca Marini – Motori.News

Dopo quattro top-10 consecutive Luca Marini ha chiuso fuori dalla zona punti nel GP di Assen. La sua gara in terra olandese è stata rovinata alla partenza dopo una collisione con la Suzuki di Joan Mir. Fortunatamente non finisce sull’asfalto e prosegue la gara fino al traguardo, ma ha dovuto fare i conti con una Ducati GP22 priva di un’aletta, spezzatasi nel contatto iniziale. Impensabile guidare in certe condizioni aerodinamiche, ma il pilota del team VR46 è arrivato fino alla bandiera a scacchi.

Non ha potuto esprimere tutto il suo potenziale, specialmente in alcuni settori del tracciato dove perdeva fino a 20 km/h a causa della carena danneggiata sul lato destro. Ma a rendere il week-end scintillante ci ha pensato il suo compagno di squadra Marco Bezzecchi, autore del primo podio in MotoGP, e l’amico Pecco Bagnaia che ha conquistato la terza vittoria stagionale. Un bel fine settimana per gli allievi della VR46 Academy, in attesa che anche Luca Marini possa presto mettere i piedi su uno dei tre gradini principali.

Luca Marini cerca il primo podio MotoGP

Luca Marini (media press)
Luca Marini – Motori.News

La prima parte del campionato MotoGP 2022 si chiude con due Ducati sul podio, un risultato incoraggiante in vista della ripresa, anche se Fabio Quartararo è saldamente al comando, con Pecco Bagnaia che dista ben 66 lunghezze in classifica. Luca Marini guarda il bicchiere mezzo pieno: “E’ un grande risultato per la squadra e dobbiamo godercelo. Perché tutta la squadra è migliorata tanto rispetto all’inizio di stagione. Congratulazioni a tutti i membri del team, stanno facendo passi da gigante“.

Soprattutto per il suo box il podio del ‘Bez’ significa tanto, il primo nella sua storia, nella speranza ne seguano molti altri. In questo ci vorrà anche lo zampino di Luca Marini, che ancora non ha centrato una top-3 in classe regina. “Dobbiamo ottenere quei risultati dopo la pausa estiva e magari cercare di essere la migliore squadra indipendente“. La Ducati si sta dimostrando una moto vincente e facile da guidare anche per un rookie. In questo sta il grande lavoro svolto da Gigi Dall’Igna e dagli uomini di Borgo Panigale.

Il confronto con la Yamaha di Quartararo

Il fratello di Valentino Rossi prova a dare una spiegazione: “E’ incredibile come funzionano bene i diversi setting. Dal mio punto di vista, questo è il vero punto di forza. Ad esempio, se confronti la mia moto con quella di Pecco è molto diversa. Così come la mia moto con quella di Jack [Miller] è completamente diverso. Ognuno ha la propria moto e sono tutte veloci“. Yamaha è al comando del Mondiale, ma la M1 sembra funzionare solo nelle mani di Fabio Quartararo. “Forse perché concentrano lo sviluppo solo su Fabio: come la Honda in passato, che era guidabile solo per Marc, o per la Ducati ai tempi di Stoner“.

Ducati è diventata veloce con tutti i piloti, ma la leadership del Mondiale resta lontana. Forse è giusta la filosofia Yamaha che punta tutto su un pilota? Dare una risposta certa è impossibile: “Se hai una moto su misura per il tuo miglior pilota, può vincere molte gare. Forse è più difficile con una moto adatta a tutti. Non lo so“.