Marc Marquez, l’uragano spagnolo sta tornando: “Nessun dolore”

Marc Marquez segna un altro passo importante nella ripresa dopo il quarto intervento al braccio: a Motegi chiude ai piedi del podio.

Marc Marquez (Ansa)
Marc Marquez – Motori.News

Non è stato possibile reggere un alto ritmo per 24 giri, ma Marc Marquez porta a casa un ottimo 4° posto a Motegi che incoraggia e infervora tutto l’ambiente Honda. Poco conta se il podio manca da 15 GP, ma il ritorno del campione inizia a fare sentire tutto il suo peso, alla sua seconda gara dopo il quarto intervento al braccio destro. Ad Aragon la sua gara è terminata dopo un giro per via del doppio contatto con Quartararo e Nakagami, stavolta arriva fino alla bandiera a scacchi.

Era questo il vero obiettivo del fenomeno di Cervera, invece ha regalato una quarta piazza che lascia ben sperare per il futuro del team e del campione, con un ritardo di appena 7 secondi dal vincitore Jack Miller. Solo il giorno prima aveva stupito il paddock intero con la sua pole position sul bagnato: “Il weekend è stato molto buono, ma bisogna essere realistici: in un Gran Premio asciutto in tutte le sessioni penso che la posizione non sarebbe stata questa, ma un po’ più indietro“.

Marc Marquez vicino alla zona podio

MotoGP, Marc Marquez

Al primo giro ha registrato un problema a bordo della sua RC213V, risolto con il cambio mappa, ma intanto aveva già perso qualche posizione. Si è blindato al quinto posto alle spalle della KTM di Miguel Oliveira, a tre giri dalla fine ha osato e sorpassato il portoghese: “Era da tanto che non riuscivo ad attaccare nel finale, spesso succedeva il contrario e mi attaccavano gli altri“. Il Twin Ring di Motegi è una pista che sicuramente nasconde i problemi tecnici del prototipo giapponese, ma è pur vero che l’otto volte iridato sa fare la differenza.

A confronto Pol Espargarò ha chiuso 12° a 17 secondi dall’australiano della Ducati, Alex Marquez 13° con un gap di oltre 18 secondi, Taka Nakagami ultimo con 43 secondi di ritardo. Eppure Marc Marquez ha ancora dei limiti fisici che non gli consentono di guidare come vorrebbe, sono trascorsi poco più di tre mesi dall’intervento negli USa e solo in inverno l’osso sarà regolarmente stabilizzato: “Non mi aspettavo di finire così bene e di poter attaccare negli ultimi giri“.

A tre giri dalla bandiera a scacchi il pluricampione ha tirato fuori il coniglio dal cilindro magico e ha sferrato un’ultima zampata sulla RC16 di Miguel Oliveira. Un segno evidente che la riabilitazione procede perfettamente e presto potremo rivedere il talento che abbiamo conosciuto prima dell’incidente a Jerez nel 2020. “Il mio braccio era stanco, ma non avevo dolore come nelle altre gare“.