Marc Marquez, un collega avverte: “Non sta diventando più giovane”

Marc Marquez affronterà la stagione MotoGP ’23 con dubbi sulle condizioni di salute e tecniche. L’analisi del collaudatore Honda.

Marc Marquez (Ansa)
Marc Marquez – Motori.News

Per Honda e Marc Marquez si prospetta una stagione decisiva nel campionato del mondo di MotoGP. Dopo un difficile triennio scarso di risultati, dove in certi Gran Premi si è toccato davvero il fondo (vedi Sachsenring 2022), sia il campione di Cervera che i vertici del’Ala dorata si aspettano una svolta decisiva. La RC213V che abbiamo visto nell’ultimo test a Valencia dell’8 novembre non ha dato prova di saper reagire dal punto di vista tecnico e di poter competere al vertice.

Il punto di riferimento in questo momento è la Ducati Desmosedici GP, che ha raggiunto un limite di competitività tecnica non facile da raggiungere. Honda ha promesso che nel test di Sepang Marc Marquez e gli altri piloti del marchio avranno a disposizione gli aggiornamenti necessari per puntare al podio in modo costante. La Casa ha sicuramente il potenziale per riuscire in questa mastodontica impresa, ma il risultato positivo non è certamente scontato.

Marc Marquez avanti con l’età

Stefan Bradl (LaPresse)
Stefan Bradl – Motori.News

Stefan Bradl ha sostituito Marc Marquez in diverse occasioni, per sette volte solo nell’ultimo campionato. Conosce alla perfezione la RC213V, i suoi pregi e i suoi limiti, e conosce bene anche l’otto volte campione del mondo che ha raggiunto la soglia dei 30 anni e deve fare i conti con rivali agguerriti e più giovani. Inoltre le condizioni del suo braccio destro non sono ancora al top e bisognerà capire a che livello ritornerà in pista per l’inizio del nuovo Mondiale MotoGP. “Sa di avere ancora due o tre anni buoni davanti a sé. Vuole una moto vincente, lo ha detto più volte“, ricorda il tester tedesco. “Secondo me è consapevole del suo stato di salute. Ecco perché ora chiede misure chiare da HRC“.

Negli anni precedenti all’infortunio di Jerez 2020 Marc Marquez ha saputo essere veloce con qualsiasi pacchetto tecnico avesse a disposizione. Adesso la musica è cambiata, non può concedersi troppi rischi e cadute e la concorrenza ha fatto passi da gigante. “È sempre stato affascinante vedere come riusciva a far fronte alle cadute. Ma non sta diventando più giovane“. Ai problemi al braccio si aggiunge la diplopia che potrebbe riemergere in qualsiasi momento nel caso di cadute, quindi i rischi sono da ridurre al minimo.

Dulcis in fundo, le qualifiche sono diventate un elemento imprescindibile per la vittoria. La Honda RC213V ancora non riesce a sfruttare al meglio le gomme soft nuove sul giro secco. Per migliorare serviranno investimenti e migliorie su ogni area tecnica della moto, di riflesso occorre un nuovo approccio a livello ingegneristico e manageriale. “C’è bisogno di mettersi al passo con l’aerodinamica. E la Ducati ha mostrato coraggio perché ha costantemente apportato modifiche ai dispositivi e all’aerodinamica“, ha concluso Stefan Bradl a Speedweek.com. “Noto che nella Honda manca un po’ di coraggio per sperimentare“.