Marquez padrone del box Honda, Nakagami: “Tutto dipende da lui”

Takaaki Nakagami conferma come nel box Honda sia il pluricampione Marc Marquez a dettare l’evoluzione della RC213V.

Marc Marquez (Ansa)
Marc Marquez – Motori.News

Marc Marquez ha compiuto 60 giri nel test di Jerez, una corsa contro il tempo per trovare la giusta combinazione di componenti che possano risolvere parte dei problemi della Honda RCV. In sua assenza gli ingegneri giapponesi hanno apportato delle modifiche per aumentare il grip al posteriore, ma al suo ritorno il campione di Cervera ha scoperto che qualcosa non andasse.

Il feeling all’avantreno, suo punto di forza, è venuto meno. Da qui è iniziato un lavoro di modifiche dettate dal suo stile di guida e necessità, con aggiornamenti di telaio, ciclistica e aerodinamica. Piccoli passi sono stati compiuti in Andalusia, in ogni week-end prova delle novità, poi decide se proseguire sulla stessa strada o tornare indietro. Ritornato dopo l’infortunio in Indonesia, che lo ha costretto a saltare anche la gara a Termas de Rio Hondo, ha imposto le sue direttive all’interno del box.

Marc Marquez padrone del box Honda

Takaaki Nakagami (Ansa)
Takaaki Nakagami – Motori.News

Del resto la situazione di mercato spinge i tecnici Honda a seguire per filo e per segno i suoi feedback. Pol Espargarò e Taka Nakagami lasceranno la RCV a fine campionato, mentre suo fratello Alex condivide in tutto e per tutto le scelte tecniche fatte da suo fratello maggiore. A confermare questo programma è proprio il pilota giapponese del team LCR: “Tutto dipende da ciò che dice di Marc“, chiarisce Nakagami a Motorsport-Total.com. “Se dice di no a qualcosa, allora significa no per tutti i piloti (Honda, ndr). Se qualcuno dice di sì, ma Marc dice di no, significa ancora no“.

Una situazione non certo anomala, dal momento che accade anche in Yamaha, dove a dettare legge sono le direttive di Fabio Quartararo. Impensabile che a dettare lo sviluppo sia Taka Nakagami che, alla sua quinta stagione in MotoGP, non è mai salito sul podio. “Nella squadra factory puoi forse avere la possibilità di prendere una strada differente. Ma non è possibile nel team satellite. A volte è difficile accettare, ma dobbiamo adattarci e fare del nostro meglio“.

Da tempo Marc Marquez è stato sin troppo chiari sull’evoluzione del prototipo 2022: i cambi di direzione e il feeling sull’anteriore sono le due note dolenti. A Le Mans probabilmente sarà in pista con alcuni degli aggiornamenti provati nel test Irta, in base alle sensazioni deciderà come proseguire il lavoro sulla RCV. “La nostra moto funziona davvero bene sui grandi circuiti, come in Malesia e Qatar. Ma non appena arriviamo su circuiti più piccoli abbiamo problemi“.