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Maurizio Costanzo, ecco quale auto fa parte della sua eredità | Non ci crederai

L’auto che salvò la vita nel 1993 a Maurizio Costanzo fa adesso parte della sua eredità. Di che auto si tratta?

macchina di Maurizio Costanzo- Motori.News

Maurizio Costanzo è morto. Una brutta notizia per tutti gli spettatori italiani: ognuno di noi ha vissuto una parte di vita insieme alle trasmissioni condotte dal famoso giornalista.

Il più conosciuto era il Maurizio Costanzo Show, che è entrato a far parte della storia televisiva italiana.

Una trasmissione di puro intrattenimento e cultura, che ha dato vita a dibattiti, opinioni, attualità e comicità. Nel tempo, la trasmissione si è trasformata in un punto di riferimento per molte persone. Da adesso in poi, dopo ben 42 edizioni, il talk show chiuderà i battenti.

La vita di Maurizio Costanzo

Nato nel 1938, Maurizio Costanzo è deceduto nella Clinica Padeia di Roma dopo una settimana di ricovero per un intervento al cuore.

Nell’ultima parte della sua vita, era diventato Consulente per le strategie di comunicazione della Roma, squadra del cuore. Un lavoro nel quale ha riversato tutta la sua passione e la sua anima.

Maurizio Costanzo morto – Motori.News

La sua vita è sempre ruotata intorno a Roma e proprio qui che ha sposato Maria De Filippi nel 1995 a distanza di 5 anni di fidanzamento. La sua lealtà di conduttore e di giornalista, nonché il coraggio di esporsi, lo hanno condotto a battaglie aperte contro la criminalità, pagandone le conseguenze.

Un’auto nel destino del giornalista

Il 14 maggio 1993, a distanza di quasi due anni dalle stragi che portarono alla morte di Falcone e Borsellino, una Fiat Uno piena di tritolo esplode nei pressi del Teatro Parioli.

Costanzo era l’obiettivo, con la Mafia che lo aveva puntato per quanto diceva durante il suo show.

Gli attentatori restano alquanto spiazzati quando comparve un’auto inaspettata, che era diversa dall’Alfa Romeo.

Quel giorno il giornalista diede un permesso di un giorno al proprio autista, salendo quella stessa sera su una Mercedes Classe S 280 blindata guidata da un’altra persona.

Proprio questo spiazzo la persona che doveva pigiare il bottone del detonatore. I secondi in cui titubò furono decisivi e salvarono la vita al giornalista e a sua moglie, che era in macchina insieme a lui. Si registrarono 24 feriti.

Dalle successive indagini vennero scoperti sia i mandanti che gli esecutori, che lo stesso conduttore riconobbe poiché lo pedinavano da più di un anno. L’auto che gli salvò la vita adesso fa parte della sua eredità.

Giusy Pirosa