MotoGP, così non va: cresce lo scontento, KTM indica il “colpevole”

MotoGP sempre più innovativa, ma è un bene? KTM alza la voce e punta il dito contro il responsabile.

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Brad Binder, KTM – MotoriNews

L’evoluzione tecnica non ha mai limiti. Anche in MotoGP assistiamo continuamente ad ogni tipo di novità, di incremento per potenziare sempre di più le moto. Ne consegue che i piloti si ritrovano a guidare mezzi sempre più veloci e all’avanguardia per quanto riguarda la tecnica. Ma, come per tutte le cose, non mancano anche i lati negativi di questi costanti passi avanti. KTM ha alzato la voce in questo senso, raccogliendo le lamentele dei piloti dell’ultimo periodo. Il principale ‘colpevole‘ è un dettaglio in particolare, sempre più presente e fondamentale sulle MotoGP attuali. Ma tutto questo porta ad uno scenario che non piace a nessuno, tranne ad un unico costruttore, responsabile delle ultime novità…

Aerodinamica sul banco degli imputati

Proprio KTM si è vista penalizzata in ben due gare, prima con Remy Gardner e poi con Brad Binder. Il motivo? Sempre lo stesso: un contatto ad inizio gara con un altro pilota, provocando così la perdita di una delle alette presenti sul muso della RC16. Entrambi i ragazzi hanno parlato di “gara di sopravvivenza” per la grave perdita di stabilità con cui hanno dovuto lottare. L’aerodinamica in generale è finita sul banco degli imputati. Lo scontento aumenta: c’è più velocità massima, questo è certo, ma meno sicurezza per il pilota. I ragazzi MotoGP però sottolineano anche la questione sorpassi, un aspetto importante delle corse che sta rischiando di scomparire. Gli esempi eclatanti sono appunto le ultime gare.

Gare noiose

Pit Beirer, direttore sportivo KTM, si è allineato alle perplessità e critiche espresse dai piloti MotoGP nell’ultimo periodo. Indicando poi il principale colpevole proprio nell’aerodinamica. “I piloti non possono più pianificare normalmente le manovre di sorpasso” ha sottolineato Beirer a Speedweek. “Se ti avvicini troppo l’anteriore si scalda, se ti allontani però non riesci più a provarci.” Riassume così ad esempio la corsa a Jerez, senza sorpassi. “Le manovre diventano così diventano molto pericolose, creando gare noiose.” Ma si parla anche di sicurezza. “Se si rompono, rimangono pezzi di carbonio in pista.” Sottolineando anche che “In KTM non abbiamo mai nascosto il fatto che le alette non ci servono.” L’idea è un cambio di regolamento, ma serve l’unanimità tra i costruttori. E non sembra che Ducati voglia rinunciare alle sue invenzioni… Beirer non accusa però il costruttore italiano, anzi. “Hanno fatto un gran lavoro, ora dobbiamo lottare contro la loro superiorità.”