La MotoGP si prepara alla svolta con 21 GP e l’introduzione delle gare sprint. Cal Crutchlow evidenzia cosa cambierà per piloti e team.
Il campionato del mondo di MotoGP si appresta ad entrare in una nuova epoca, composta per la prima volta da un numero molto alto di Gran Premi. Si conteranno 21 tappe per 42 gare, considerando l’introduzione delle gare sprint del sabato. Il nuovo calendario imporrà ritmi forzato soprattutto nel finale di stagione, con gli addetti ai lavori che dovranno sostenere 7 gare in due mesi in terra orientale.
Gli addetti ai lavori dovranno restare lontani da casa per due mesi, in quanto non sarebbe proficuo, economicamente e psicologicamente, ritornare a casa per pochi giorni. Sarà un anno sui generis anche per la Yamaha che, per la prima volta nella sua storia in MotoGP, correrà solo con due moto, dato che il team satellite RNF è passato ad Aprilia. A questo punto è prevedibile un impegno maggiore da parte del collaudatore Cal Crutchlow, che dovrebbe tenere tre wild card e una serie di test privati per contribuire allo sviluppo della M1.
Il nuovo volto della MotoGP
Il 37enne britannico non manca di elargire la sua analisi cinica e spregiudicata sul nuovo status quo del Motomondiale. “Non riesco a immaginare i 21 Gran Premi del prossimo anno. Sarà dura, non solo per i piloti“. Infatti la carovana del Mondiale mobilità alcune migliaia di persone tra piloti, meccanici, tecnici, addetti stampa, cuochi e tutti gli addetti ai lavori. Bisognerà adattarsi in fretta e senza troppe obiezioni, perché il posto di lavoro potrebbe essere a rischio. “Ci sarà sempre qualcuno pronto a sostituirti se non sei disponibile. Non avranno problemi a trovare persone che vogliono lavorare come meccanico o cucinare nel paddock“.
Avranno vita dura anche i piloti, visto che al momento non sono previsti extra bonus per i weekend a doppia gara. Aumentano i rischi, i costi delle assicurazioni, ma non i salari. “I piloti non sono particolarmente intelligenti“, ha sottolineato Crutchlow in maniera ironica, come riporta Motorsport-Total.com. “Se firmi un contratto, è meglio farla gara per gara. Invece sono ingenui e firmano per una stagione intera. Ma ora improvvisamente ci sono il doppio delle gare… Hanno bisogno di manager migliori“.
Qualcuno ricorda che il Mondiale di F1 conta per la prima volta 24 gare e nessuno si lamenta. Ma il tester Yamaha ricorda come siano impegnate più persone all’interno dei team e come spesso lavorano a rotazione. “Magari i meccanici e gli ingegneri sono sempre gli stessi, ma quando arrivano in pista è tutto pronto. In MotoGP, invece, si cerca di farlo con meno meccanici. Sto parlando solo di meccanica ora, ma questo riguarda l’intera infrastruttura“.