MotoGP, polemiche in arrivo: i piloti lanciano già l’allarme

La nuova stagione MotoGP si apre con un argomento scottante che potrebbe fare scaturire molte polemiche tra i piloti.

Marco Bezzecchi (Ansa)
Marco Bezzecchi – Motori.News

Nella stagione MotoGP 2023 sarà data particolare attenzione alla pressione delle gomme Michelin. Il regolamento prevede che la gomma anteriore non possa scendere sotto 1,9 bar, mentre quella posteriore a 1,7 bar. Nel giro secco il crono sarà valido se la pressione degli pneumatici sarà al di sopra di quella minima, mentre nella distanza di gara si prenderà in considerazione la media per un determinato numero di giri, come ad esempio metà gara.

MotoGP: occhio alle gomme

Pecco Bagnaia (Ansa) MotoGP
Pecco Bagnaia – Motori.News

Fino allo scorso Mondiale c’era una certa flessibilità nei dati, dal momento che ogni costruttore utilizzava rilevatori di marche diverse che, quindi, avevano margini di errori differenti. Dalla stagione 2023, si corre il rischio che ai piloti vengano cancellati giri cronometrati o – addirittura – annullato il risultato finale del Gran Premio.

L’obiettivo è di migliorare la sicurezza, dopo che alcuni team hanno provato a scendere al di sotto della soglia minima nel tentativo, non sempre riuscito, di ottenere prestazioni migliori.

Nei primi tre round del Motomondiale sarà un test sperimentale e anche in caso di anomalie non verranno inferte sanzioni ai piloti. Ma poi c’è il rischio che scoppi una polemica in Safety Commission e nelle riunioni della MSMA.

Di fatto nel 2023 la pressione degli pneumatici anteriori sarà monitorata con sensori standard realizzati dal costruttore francese LDL. Nel test in Malesia sono stati utilizzati per la prima volta questi sensori e già sono scattate le prime segnalazioni.

Monitoraggio del limite: un’azione complicata

Il monitoraggio e il rispetto del limite è considerato un affare complicato, soprattutto per quanto concerne la gomma anteriore.

Quando, infatti, un pilota è costretto a inseguire gli avversari a distanza ravvicinata la pressione può aumentare, in quanto aumenta la temperatura. Bisogna inoltre tenere presente che meno pressione si traduce in una maggiore aderenza, ma se sale a più di 2,2 bar si corre il rischio di cadere.

Nel prossimo test in Portogallo, in programma l’11 e 12 marzo, si continuerà a monitorare la pressione e il nuovo sistema LDL. A quel punto verrà ascoltato il parere dei piloti e nel caso dovessero sorgere ulteriori problematiche, la fase di test verrà prolungata.

Quindi, l’assenza di sanzioni, potrebbe andare oltre il Gran Premio di Jerez e forse fino al termine del campionato. Intanto diversi piloti, come Alex Marquez e Brad Binder, hanno già lanciato i primi campanelli di allarme. Marco Bezzecchi, del team Mooney VR46, ha replicato: “Per me viaggiare con una pressione più alta può essere molto pericoloso. La linea fra troppo basso e troppo alto è troppo sottile“.