Nuovo Ducati Monster, rivoluzione anche per l’icona delle moto naked?

Da qualche giorno girano sul web alcune foto spia che dovrebbero mostrare il nuovo corso del capitolo Monster in casa Ducati. Tante novità ma su tutte spicca il nuovo telaio pressofuso in stile V4.

Era il salone di Colonia nell’autunno del 92 quando con la presentazione del Monster 900 il mondo delle due ruote veniva rivoluzionato dalla moto che avrebbe indicato il corso per le future generazioni di naked . Pochi elementi che sarebbero diventati iconici: Telaio a traliccio di derivazione 851, motore 2 cilindri ad L raffreddato ad aria di derivazione supersport 900, frizione a secco e fanalone tondo.

Negli anni Ducati ha sempre evoluto il concetto del monster con l’introduzione di motori raffreddati a liquido, forcelloni monobraccio, telai misti (basti pensare alla soluzione adottata dalla serie 696/706/110) , abbandono della frizione a secco e del motore raffreddato ad aria ma senza mai creare un punto di rottura con il passato.

E anche con questa nuova versione l’evoluzione continua ed è arrivato il momento del cambio di tipologia di telaio, o quello che ne rimane, perché ricordiamo che già dalla versione 821/1200 il motore ha funzione portante e il traliccio anteriore è solo a servizio della ciclistica anteriore. 

Dopo questo breve excursus nostalgico passiamo ad analizzare le due foto spia. Come anticipato il telaio riprende la funzione di quello montato sul precedente modello con attacchi alle teste, ma qui vediamo una inedita monoscocca in fusione di alluminio. Anche il telaietto posteriore, fino ad oggi in tubi, sembra essere un misto in lega d’alluminio con sezione centrale in tecnopolimero che funge anche da elemento strutturale incorporando l’attacco superiore della sospensione posteriore di tipo cantilever. Novità anche per il forcellone bibraccio molto rastremato e con andamento ricurvo dal design in sintonia con quello fotografato sulla nuova Multistrada V4.

Il motore ci sembra il “classico” bicilindrico Ducati con distribuzione desmodromica comandata a cinghie. Ci sentiamo di escludere i rumors in cui si parla di motore Superquadro 959. Nuovo anche l’impianto di scarico con un presilenziatore poco dietro il motore e due silenziatori sovrapposti al lato. 

Abbandonando l’analisi tecnica e analizzando il design del prototipo, è possibile notare la forma tondeggiante del faro, seppur rimodernata, e il serbatoio con la gibbosita che da sempre ne contraddistingue la linea. 

Avremmo preferito un ritorno in grande stile e con peculiarità tecniche degne del primo monster. Impossibile auspicare un ritorno della frizione a secco ammazzata dalle normative sul contenimento del rumore Euro4 ma ci saremmo aspettati almeno un ritorno della sospensione posteriore con cinematismi progressivi o qualche innovazione che stupisca come successo circa 30 anni fa.

Con rammarico queste prime immagini deludono le aspettative.

Purtroppo per gli affezionati del Monster (telaio a traliccio, pompone e frizione a secco) rimane solo qualche tratto distintivo della progenitrice in questa nuova evoluzione schiacciata dalle esigenze delle economie di scala e non ci resta che aspettare ulteriori aggiornamenti.