Perché la protesta degli operai FCA per l’acquisto di Cristiano Ronaldo è sbagliata

Il passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus ha provocato reazioni di qualsiasi tipo. Dalla stampa italiana, che ha celebrato l’ex Real Madrid, ai tifosi, in visibilio, passando per alcuni operai, ed ex, FCA, Fiat Chrysler Automobiles, in protesta per la spesa necessaria ad acquistare il numero 7 più famoso del mondo. Una manifestazione senza senso, è proprio il caso di dirlo, che sta facendo discutere per una serie di motivi. Motivi che andremo a sviscerare punto per punto.

1) Nello stabilimento FCA di Pomigliano d’Arco, da sempre cuore pulsante della produzione aziendale sin dai tempi della Fiat, cinque ex operai, licenziati qualche settimana fa dopo la sentenza della Cassazione, hanno affisso uno striscione pesante nei confronti di Ronaldo e la stessa azienda: “Per Ronaldo 400 milioni… Agli operai solo calci nei cogl….” . A parte la scelta della frase, chi ha affisso il manifesto ha preso un abbaglio colossale. FCA, insieme alla Juventus, appartiene ad Exor, una delle principali società d’investimento europee, controllata dalla famiglia Agnelli. La stessa Exor, come tutti ben sanno, non finanzia il club bianconero, in quanto quest’ultimo è “autosufficiente” quasi da sempre. Se proprio vogliamo essere precisi, FCA sponsorizza il marchio Jeep, presente sulle maglie bianconere, versando circa 20 milioni annuali nelle casse della Juventus. Una cifra incredibilmente inferiore rispetto al mercato, ma che fa guadagnare tanto, in termini di immagine, l’azienda FCA, nel corso degli anni protagonista dell’aumento delle vendite concernente i mezzi Jeep e non solo. Dunque, non è difficile da capire che la stessa FCA e la Juventus sono due realtà separate. Al massimo avrebbero dovuto scioperare i dipendenti del club bianconero.

2) Si è parlato tanto dell’ingaggio di Ronaldo che, stando ai comunicati ufficiali diramati dal club calcistico torinese, guadagnerà 30 milioni di euro all’anno. Sulla cifra ognuno si può fare qualsiasi idea, così come avvenuto molte altre volte con altri sportivi, ma il portoghese, qualora dovesse essere testimonial della Fiat Chrysler Automobiles, diventerebbe fondamentale, in termini di guadagni, per la stessa casa automobilistica.

3) Exor, oltre a FCA e Juventus, possiede anche il marchio Ferrari, da sempre amato dai vertici della società fondata da Giovanni Agnelli. Adesso una domanda sorge spontanea: perché gli stessi operai, che ieri hanno inscenato la protesta, non sono scesi in piazza dopo l’ingaggio dei due piloti di F1 della “Rossa”, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen? Il tedesco percepisce la bellezza di 49 milioni di euro a stagione mentre il suo compagno di squadra 32,7 milioni (Fonte: Tsmsportz). Cifre più alte rispetto a quelle che interessano Cristiano Ronaldo.

4) L’attaccante portoghese, anche conosciuto con CR7, non è solo un calciatore. Si tratta di un cespite industriale che servirà ad Exor per aumentare il suo valore e, dunque, a creare produttività nel corso degli anni. È una fonte commerciale di successo e, specialmente in un periodo non propriamente facile per l’economia, puntare su di lui significa far sviluppare sempre più l’azienda. Senza alcun investimento mirato, senza novità, senza nuovi testimonial, senza nuovi modelli, qualsiasi società rischierebbe di fallire nel giro di pochi anni. E la Juventus, con l’acquisto di Cristiano Ronaldo ha fatto proprio questo. Ha puntato sul più grande calciatore del mondo per avere benefici in futuro.