Reintrodotta la norma autovelox: i Comuni potranno fare cassa con i soldi delle multe

Nella notte tra il 25 e il 26 maggio, il Governo ha detto sì ad un emendamento all’articolo 18, firmato dalla maggior parte degli schieramenti politici, che, con l’introduzione del comma3-bis, regola l’opportunità per le Città metropolitane e i Comuni di utilizzare il denaro proveniente dalle sanzioni per la trasgressione delle norme del Codice della Strada. E quando si parla di Codice della Strada si fa riferimento anche alle multe registrate per eccesso di velocità e, automaticamente, accertato da autovelox e tutor.

Il significato di questo provvedimento è chiaro: la deroga menzionata in precedenza, infatti, permette a Città metropolitane e Comuni di finanziare, per i prossimi due anni, quindi fino al 2018, progetti per migliorare sempre più la sicurezza stradale. Insomma, le spese di viabilità e polizia municipale.

Tra questi progetti, ad esempio, ci sono: la messa in sicurezza delle strade, il potenziamento del controllo e gli interventi alla segnaletica di proprietà dell’ente. Il Codacons, più di un mese fa, sulla delicata questione denominata “norma autovelox”, attraverso il proprio sito ufficiale, si era espresso in questi termini: “Noi siamo a favore della sicurezza stradale e per multe severe nei confronti di chi non rispetta i limiti di velocità, ma questa norma, così come studiata, appare pericolosissima perché le amministrazioni, grazie a tale misura, potranno disseminare le strade di autovelox e utilizzare i soldi delle multe non per incrementare la sicurezza sulle strade, ma per coprire i buchi di bilancio, pagare straordinari e stipendi dei vigili e realizzare opere stradali per le quali i cittadini pagano già le tasse”.