Nell’era in cui avere un profilo sui social network è d’obbligo o chi non va in televisione non è nessuno, ecco che anche le pene diventano “pubbliche”. E’ il caso di Roma dove un protocollo della Polizia Municipale della città obbliga coloro i quali hanno offeso gli ufficiali del traffico, i cosiddetti Vigili Urbani, a pubblicare online un video di scuse.

Le questioni ora sono molteplici, ci soffermeremo lasciando ai lettori alcuni spunti di riflessione. Le scuse portate ai pubblici ufficiali tramite video sono una specie di gogna mediatica, ma serve davvero a chi ha commesso il reato o è solo un atto a sé stante senza conseguenze per la persona? Viviamo in una società che sta prendendo una deriva piuttosto sbagliata e senza senso, dove la punizione peggiore è essere derisi dal prossimo perché ci ha “visti” online invece che una bella e salata multa come si faceva una volta.

Le scuse fatte via Youtube, poi, sono davvero sincere o fatte tanto per fare? Il protocollo prevede infatti che il discorso di 30 secondi da pubblicare sia già scritto e non frutto del singolo individuo. Della serie, letto il sermone, siamo a posto come prima e la prossima volta che ci ricapita i Vigili possiamo prenderli per i fondelli (a male parole) nuovamente. Il regolamento prevede inoltre che chi si rifiuta di scusarsi pubblicamente online andrà direttamente a processo. Ora, con tutti i problemi di cui si sente parlare in tv sulla giunta Raggi, sul comune di Roma, eccetera, eccetera, non sarebbe cosa più saggia che chi ha commesso il fatto e non ne vuole sapere di tornare sui propri passi paghi una pena severa ed utile alla comunità?

Andando avanti con i video su Youtube, ci troveremo ad avere tanti personaggi pubblici, buoni per la televisione, ma poca educazione impartita alla società e di questo passo se il povero albero Spelacchio cadrà in testa ad un Vigile, non ci resterà che ammirarlo in un ultimo gesto di pentimento, ovviamente sui social!!

Giuliano Belfiore