Se ti compri queste auto, scatta subito il redditometro | Ti controllano ogni centesimo che hai in tasca

Il fisco vigila sempre e non distoglie mai lo sguardo dal contribuente. A svolgere i controlli necessari è l’Agenzia delle Entrate che arriva addirittura anche alla verifica delle auto in possesso del cittadino.

Auto scatta redditometro
Auto scatta redditometro – Motori.News

Molti per eludere i controlli utilizzano il denaro contante perchè utilizzando carte, conti in banca ecc, si dà maggiore materiale alla Guardia di Finanza che in questo modo può accertarsi in qualunque momento di eventuali evasioni fiscali, raggiri ecc.

In realtà è bene sapere che non soltanto la Guardia di Finanza ha accesso a questi dati, basta rivolgersi all’anagrafe tributaria per sapere con precisione ciò di cui ogni contribuente è in possesso partendo dai conti correnti e procedendo per le proprietà immobiliari, i contratti di locazione, le auto, le moto e le barche.

Auto sportive, di lusso, storiche, ecco quali sono quelle maggiormente esposte a controlli

Alcuni beni sono tenuti maggiormente in considerazione, tra questi le automobili per le quali il fisco può aprire una procedura di accertamento creando così spiacevoli situazioni. Questo avviene in particolar modo quando si acquistano auto di un certo tipo, come le auto di lusso, le auto d’epoca o le auto storiche. Le Supercar sono quelle che in pochi si possono permettere, ma che hanno in molti pur non avendo chissà che conto in banca. Questo finisce per essere un campanello d’allarme che spinge il Fisco ad effettuare controlli ed andare a fondo.

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I contribuenti in questo caso finiscono nelle liste dei soggetti a rischio evasione fiscale: quando il nome del malcapitato finisce in questa lista, è finita perchè ogni movimento sarà soggetto a verifica. Il fisco studia caso per caso l’economia del contribuente facendo il rapporto del valore dei redditi dichiarati e del valore dell’auto. In pratica ci si chiede come ha fatto un qualunque contribuente ad acquistare un auto da 80 mila euro avendo presentato una dichiarazione dei redditi da €20.000. A questo punto viene chiesto al possessore di dimostrare la fonte di provenienza del denaro. Questo può presentare i documenti di una donazione ricevuta da parenti, eredità, vincite al gioco, smobilizzo di qualsiasi bene oppure risarcimento.

Cosa succede dopo i primi controlli

Dopo il colloquio preliminare l’acquirente deve giustificare come intende affrontare tutte le spese derivanti dal possesso del veicolo quindi il bollo di circolazione, l’assicurazione, la benzina, la manutenzione ordinaria e quella straordinaria.

Se le spiegazioni non bastano parte il procedimento di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il soggetto dovrà presentarsi nell’ufficio più vicino e dimostrare la provenienza dei redditi, come ha acquistato l’auto e come ha intenzione di mantenerla.