Smog, ecco dov’è che si respira l’aria più pericolosa in Italia secondo questo studio

Lo smog rappresenta un pericolo per il sistema respiratorio di chi abita nei grandi centri urbani. In quale città l’aria è più tossica?

Smog
Smog – Motori.news

Medici e scienziati si chiedono se la salute dei polmoni dei bambini è legata in qualche modo all’inquinamento urbano.

Se così fosse, in che modo lo è? I ricercatori svedesi hanno studiato le condizioni dei bambini in relazione allo smog respirato nelle aree urbane delle grandi città.

La città scelta come luogo del test è stata Stoccolma, la capitale della Svezia.

Smog: ecco dove l’aria è più pericolosa da respirare

Il team incaricato dello studio ha seguito lo sviluppo della funzionalità polmonare di 4.000 persone che sono nate tra il 1994 e il 1996, all’età di 8, 16 e 24 anni, tramite dei test spirometrici e dei questionari.

Smog in città
Coltre di smog copre una città – Motori.news

L’obiettivo è quello di verificare se la migliore qualità dell’aria che respiravano apportasse degli evidenti benefici alla loro salute.

Il risultato di questo studio è stato di recente pubblicato sull’European Respiratory Journal, rivista di settore specializzata, e ha rivelato delle correlazioni, che potrebbero essere fonte di grande interesse per le amministrazioni locali di tutto il mondo.

Alcune delle conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori sono alquanto intuitive, mentre altre non lo sono.

In ogni caso, la verità che è venuta fuori è piuttosto interessante perché si basa su dati empirici, cioè sull’osservazione dei fatti.

I dati sono eloquenti

In confronto agli anni che vanno dal 2002 al 2004, lo smog ha subito una diminuzione in media del 40%, ma ha raggiunto il 60% in alcune aree come Hornsgatan e Södermalm.

La maggiore consapevolezza del problema, unita a significativi sviluppi tecnologici dell’epoca, ha permesso di compiere dei notevoli progressi.

Gli autori del rapporto hanno scoperto che il rischio di malattie respiratorie nella prima età adulta si riduce significativamente fino al 20%.

Mantenere una buona salute polmonare in tenera età può aiutare la prevenzione delle malattie croniche che persistono parecchio nell’età adulta e, nel peggiore dei casi, portano alla morte anche prima dei 60 anni.

Nel documento che è stato pubblicato dai leader di questa iniziativa hanno sottolineato che quanto è stato da poco fatto è soltanto il passo numero uno.

Il suo effettivo impatto sulle malattie polmonari e cardio-metaboliche potrà essere chiarito soltanto in un prossimo futuro.