Harley Davidson dice stop alla produzione per alcuni problemi, la situazione non è così rosea su alcuni componenti.
La Harley Davidson dice stop alla produzione, dopo alcuni problemi riguardate la produzione. La situazione al momento non è così rosea, dovuta a tanti fattori, tanto da aver portato a questa terribile notizia. La decisione però riguarda un tempo prestabilito, il che fa sperare che la casa statunitense, sia prossima ad una soluzione. Scopriamo da vicino cosa sta accadendo, e il motivo per cui ci si ritrova in questa condizione.
I problemi della Harley Davidson
Il 19 maggio di quest’anno, la Harley Davidson ha deciso di bloccare la produzione, per almeno due settimane. Questo per quanto riguarda, due grandi stabilimenti della casa, che si trovano a Falls in Wisconsin e York in Pennsylvania. Il problema riguarda una componente, che in realtà viene fatta da terzi, che ha riscontrato delle incompatibilità, col pezzo. Questo ha portato la casa a dover rallentare il lavoro, perché non si può precedere con la costruzione del mezzo.
Un altro problema non da poco, riguarda l’arrivo dei Microchip. La guerra in Ucraina sta provocando un vero e proprio terremoto all’interno del mercato mondiale. Il non arrivo di semiconduttori per la creazione di Microchip, blocca la produzione, e molte case ne sono vittime. Le case statunitensi sembrano le più colpite, soprattutto nei confronti dei loro concorrenti europei. La Harley ha già fatto sapere che il problema sembra risolto, visto che l’arrivo di semiconduttori al momento è sicuro.
Un periodo non proprio brillante, per la casa motoristica che deve reagire immediatamente. Il blocco dei due centri di produzione è temporaneo e questo fa ben sperare. Ora il vero problema sta nell’azienda terza che fornisce il componente, che deve dare risposte chiare. Se il problema riguarda un lotto, non ci sono problemi, altra storia, se invece il problema è molto più serio. Risposta che si avrà nel breve periodo, e si spera sia positiva.
Cosa sta passando la casa statunitense
La casa statunitense non sta vivendo un periodo particolarmente felice, soprattutto dal 2020. Il Covid prima ha bloccato il mercato, e paralizzato quasi la produzione, ora ci sono altri problemi. Nel primo trimestre del 2022, l’azienda ha perso nel solo Nord America, il 5%. Una cifra significativa da tenere in considerazione, per fare le giuste valutazioni, per il futuro.