Targhe auto, arriva la G. Come funzionano?

Targhe auto, le vediamo tutti i giorni per strada. Rendono unica ciascuna vettura affidandole un codice non a caso, ma che segue un insieme di regole ben precise. Quante auto si potrebbero targare stando alle regole italiane? Oltre 135 milioni, insomma saremo apposto per un bel po’ di anni. In Italia si vendono circa 2 milioni di auto l’anno quindi per circa 67 anni non dovremo cambiare sistema nell’attribuire le targhe auto.

Con l’inizio del 2020 la prima lettera delle targhe auto italiane è passata dalla F alla G. Passano circa 4-5 anni tra una lettera e l’altra. Il sistema attuale di numerazione delle targhe auto italiane è partito a metà degli anni ’90. Fino a prima si utilizzavano 6 numeri con la possibile presenza di una lettera. Le combinazioni possibili, però, erano attorno ai 30 milioni con il precedente sistema.

Quando l’Italia ha deciso di cambiare, nel 1994 si è adottata la simbologia attuale fatta di due lettere, tre numeri ed altre due lettere finali. La prima targa del nuovo sistema è stata la AA 000 AA. La seconda la AA 001 AA, poi AA 002 AA e via dicendo. Oggi siamo alla lettera G. Quindi la prima con la G sarà stata GA 000 AA.

Delle 26 lettere dell’alfabeto inglese (quello comprendente anche J, K, W, X ed Y) solo 22 sono permesse nei codici delle targhe auto. Non vengono utilizzate infatti le lettere I, O, U e Q poichè confondibili con le cifre 1 e 0. Dalle targhe è esclusa anche la coppia EE sia prima che dopo le tre cifre per possibilità di confondere le vetture dedicate agli “escursionisti esteri”.

Dal gennaio 1999 sono entrate a far parte delle targhe auto le due bande azzurre laterali, contenenti le stelle dell’Unione Europea ed il simbolo I che sta per Italia sulla sinistra. Sulla destra abbiamo invece provincia (facoltativa) ed anno di immatricolazione della vettura.