Il momento tanto atteso da migliaia di sfegatati di motori è finalmente arrivato: il mitico trio composto da Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May ritorna sul piccolo schermo con il primo episodio di “The Grand Tour”.

Cambia il mezzo (la nuova serie va in onda in streaming con Amazon Prime Video), ma restano intatte la passione e l’adrenalina nel vedere sfrecciare i tre conduttori al bordo di supercar da sogno. Il grande esordio non delude, con una partenza in pompa magna. Clarkson si fa largo nel deserto a bordo di una Mustang “scortato” da decine di bolidi e da spettacolari coreografie di caccia aerei.

La prima impressione è quella di assistere a uno spettacolo incredibile, inquadrature di livello cinematografico che non fanno rimpiangere la regia di “Top Gear”. Lo studio e la pacatezza britanniche sembrano un lontano ricordo, una folla entusiasta saluta l’arrivo dei tre conduttori nel mega studio californiano di Dry Rabbit Lake. Un’edizione nomade quella di “The Grand Tour”, che vedrà di volta in volta trasferirsi in città diverse, un vero e proprio programma itinerante. Non c’è tempo però per i convenevoli, e va in onda la prima delle tante sfide che accompagneranno in questa nuova avventura. Una corsa nel bellissimo autodromo portoghese di Algarve al bordo di tre supercar mitiche, la McLaren P1, la Porsche 918 Spyder e la Ferrari “LaFerrari”.

Ritorno poi nel Regno Unito per Jeremy Clarkson che recensisce La BMW M2; lo stile è quello classico, per un format che almeno in questo non vuole rinnegare il successo del passato. Il primo episodio di “The Grand Tour” prosegue liscio tra tante novità e un po’ di nostalgia. Ancora qualche incertezza e forse conduttori un po’ ingessati se paragonati alla conduzione spontanea delle tante stagioni di “Top Gear”, ma programma ancora in pieno rodaggio che promette più che bene per i prossimi 11 episodi.