Valentino Rossi, Domenicali ammette: “Quella Ducati era pensata per Stoner”

Claudio Domenicali parla del biennio di Valentino Rossi in Ducati e della capacità dell’azienda di sviluppare nuove tecnologie in MotoGP.

Valentino Rossi (Ansa)
Valentino Rossi – Motori.News

Alla vigilia del campionato MotoGP 2022 Ducati e Pecco Bagnaia sembravano il binomio vincente e che avrebbe dominato la stagione. Dopo le prime quattro gare questa sensazione sembra svanita. Al comando della classifica c’è Enea Bastianini, ma con una Desmosedici GP dello scorso anno. La sensazione è che il nuovo prototipo abbia ancora qualcosa da affinare prima di poter esprimere tutto il suo potenziale.

Da diversi anni a questa parte il marchio di Borgo Panigale ha fatto scuola in materia di tecnologia e aerodinamica. Basti pensare alle winglets, alle carene aerodinamiche, al dispositivo holeshot anteriore e posteriore, allo spoiler posteriore, alla salad-box. “Corriamo per sviluppare tecnologia – ha commentato l’a.d. Claudio Domenicali -, siamo stati i primi a mettere le ali su una MotoGP e su una moto di serie“. La GP22 non è ancora pronta al decollo, necessita di una fase di adattamento che si spera sia più breve possibile.

Il biennio rosso di Valentino Rossi

Claudio Domenicali (Ansa)
Claudio Domenicali – Motori-News

Dopo l’addio di Valentino Rossi al Mondiale c’è maggiore pressione su Ducati, che raccoglie le speranze di tutti i tifosi italiani e dovrà difendere l’orgoglio tricolore nel mondo delle due ruote. In un’intervista a MCN Claudio Domenicali ricorda il biennio 2011-2012, quando il campione di Tavullia ha provato a vincere con il brand italiano senza però riuscirci. Tre podi in due anni, 7° e 6° posto finale, uno dei periodi più opachi per il nove volte iridato poi costretto a ritornare in Yamaha.

All’epoca la Desmosedici era una moto ben diversa da quella odierna e meno competitiva. Il primo e ultimo titolo iridato in MotoGP risale al 2007 con Casey Stoner e la Ducati era rimasta ancorata a quella versione. “Valentino sarebbe stato competitivo con la moto 2021“, ha aggiunto Claudio Domenicali. “All’epoca non eravamo fatti l’uno per l’altro, era una moto sviluppata soprattutto per Stoner e per lui, che era un pilota più equilibrato, era difficile abituarsi. Ma non ci pentiamo di aver corso insieme“.

Ora che Valentino Rossi ha lasciato le due ruote per iniziare una nuova pagina professionale con le auto, Ducati dovrà colmare il vuoto lasciato dalla leggenda. “Penso che sia insostituibile, ha incarnato un mix di talento, simpatia, risultati e determinazione. Oltre a un’incredibile longevità sportiva. Il nostro marchio però è molto solido, gli italiani si identificano… E’ un po’ come la Ferrari in Formula 1“.