I tutor controlleranno chi ha pagato il bollo auto? Ecco la verità

Dal giorno in cui sono stati installati i nuovi tutor, chiamati SICve-PM, gli automobilisti sono andati in difficoltà per una serie di indiscrezioni circolate per la rete, ma non solo.Al momento, l’innovativo sistema di controllo elettronico è presente in ben 22 tratte autostradali.

A tranquillizzare gli automobilisti, però, ci ha pensato il vice questore della Polizia di Stato, Stefano Ferrara. Il dirigente, all’agenzia di stampa Adnkronos ha spiegato testualmente la funziona dei nuovi tutor: “La differenza fondamentale dai tutor precedenti sta nel fatto che il sistema attuale fa un confronto di immagini. Quindi l’individuazione della targa non è il presupposto ma il risultato del procedimento. Il riconoscimento avviene su tutta la parte posteriore del veicolo in questione, anche dei simboli presenti. Quando l’incrocio dei dati basati sulle immagini riporta allo stesso mezzo, allora si procede all’identificazione della targa”.

“È chiaro -dichiara Ferrara- che il nuovo sistema dovrebbe aver superato il problema di una targa non perfettamente identificabile, perché sporca o rovinata ad esempio ma c’è anche un latro vantaggio: il riconoscimento dei vari veicoli, come bus o tir, fa sì che la contestazione della violazione sia più precisa, visto che hanno limiti di velocità diversi”. Infine, la chiosa che fa capire il corretto ruolo del sistema: Il tutor è approvato, così come la legge richiede, solo per l’accertamento delle violazioni concernenti il superamento dei limiti di velocità. Quindi non è uno strumento che può essere utilizzato per accertare violazioni di tipo diverso”.