Se dici queste parole alle forze dell’ordine, commetti reato e multa quadruplicata

Se ci si rivolge con specifiche parole alle forze dell’ordine, le conseguenze potrebbero essere nefaste. Ecco perché.

multa della polizia
multa della polizia – Motori.News

Se dovessimo rivolgere insulti verbali o fisici o aggressioni a un pubblico ufficiale, ci sono vari reati punibili che possiamo commettere.

Tuttavia, è fondamentale prendersi un momento per respirare e contare fino a dieci prima di reagire.  Farlo in modo impulsivo può essere pericoloso e controproducente.

Inoltre, raramente risolve la situazione e può persino aggravarla. A volte, i funzionari che si confrontano con noi possono essere persone equilibrate e, conversando con calma e tranquillità, possiamo convincerli a trascurare l’infrazione e a rinunciare a emettere una multa.

Inoltre, sono disponibili piattaforme specifiche per contestare una sanzione, nel caso in cui si ritiene di averla ricevuta ingiustamente.  È sempre consigliabile astenersi dall’attaccare gli agenti quando si è esasperati.

Evita di pronunciare specifiche parole alle forze dell’ordine

L’ordinamento giuridico delinea uno spettro di atti che costituiscono aggressione a pubblico ufficiale.  Questo può variare da insulti verbali a vera e propria aggressione fisica, come stabilito nel codice penale.

Parole alle forze dell’ordine
Forze dell’ordine – Motori.news

Chi, nell’esercizio delle sue funzioni d’ufficio, e in presenza di più persone, disonora pubblicamente il prestigio di un pubblico ufficiale, può essere punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.

Quando il reato comporta l’attribuzione di un determinato fatto, la pena è aumentata. Tuttavia, se successivamente il fatto è accertato, ovvero se l’ufficiale imputato è condannato per il fatto che gli è stato attribuito, l’autore del reato non viene punito.

Sanzione amministrativa per chi lo fa

Se si pronunciano imprecazioni blasfeme, note come bestemmie, si corre il rischio di una sanzione amministrativa.

Nonostante la natura laica del nostro Paese, la maggior parte dei cittadini è credente cattolico.  Anche se non si è religiosi, la bestemmia potrebbe comunque offendere e ferire i sentimenti religiosi degli altri, con conseguenti ripercussioni amministrative.

Ancora oggi, la blasfemia rimane un reato punibile dalla legge. L’articolo 724 del codice penale delinea specificamente la pena per qualsiasi insulto o atto di bestemmia diretto a una divinità, che è una multa.

In caso di imprecazioni, è improbabile che le forze dell’ordine effettuino un arresto.  Tuttavia, si può incorrere in una multa sostanziale, come esemplificato da un camionista che è stato multato di 204 euro per aver pronunciato volgarità dopo aver ricevuto una multa per divieto di sosta.

Un pubblico ufficiale ha sentito le imprecazioni, con conseguente altra multa.  Queste multe sono soggette a raddoppiare o addirittura quadruplicare, rendendo più saggio tacere.